La Dr.ssa Stefania Cazzavillan è autrice di numerosi libri sulla micoterapia, e durante il 2° Convegno di Oncologia integrata di Modena, relazionerà appunto sulla Micoterapia come integrazione nelle cure oncologiche .
(…) I funghi medicinali sono soprattutto conosciuti come rimedi di prevenzione con funzione adattogena, ossia sono in grado di rafforzare l’organismo che diventa così capace di rispondere più agevolmente alle condizioni di stress.
Tuttavia la letteratura scientifica sui funghi medicinali nella gestione delle patologie oncologiche è in sempre crescente aumento e tutti gli studi sono concordi sul fatto che la micoterapia possa essere una eccellente terapia complementare, sinergica a quella convenzionale, che migliora la qualità e l’aspettativa di vita.
Sia la malattia neoplastica che la chemio e la radioterapia deprimono il sistema immunitario mettendo l’organismo più a rischio di recidive, quindi favorire l’aumento delle difese è particolarmente importante. Inoltre la loro azione antiossidante, prevalentemente indiretta, protegge i tessuti sani dai danni delle terapie convenzionali.
In ambito oncologico, la micotrapia ha la proprietà di potenziare le funzioni del sistema immunitario attraverso il legame dei beta-glucani a specifici recettori presenti sulle cellule di presentazione dell’antigene (macrofagi, cellule dendritiche) appartenenti al sistema immunitario aspecifico. Lo stesso Sloane Kettering Cancer center studia fin dal 2005 gli effetti dei beta-glucani a sostegno delle terapie con anticorpi monoclonali a target cellulare dimostrando una sinergia di azione. Spesso queste nuove terapie biologiche sono state studiate in modo specifico proprio in associazione ad alcuni funghi o a estratti di essi.Tali studi sono stati effettuati non solo in vitro e su modelli animali, ma anche su casistiche di pazienti, con risultati molto promettenti.
Studi scientifici dimostrano anche come l’uso concomitante dei funghi e di loro preparati con la Chemio aumenti gli effetti della stessa e della Radioterapia riducendone al contempo gli effetti collaterali.
Inoltre siccome per numerosi farmaci è stata dimostrata un’aumentata sensibilità delle cellule al medicinale, che è uno dei problemi più importanti che la medicina incontra nella terapia oncologica, l’utilizzo corretto dei funghi permette di poter continuare efficacemente le terapie per tempi più lunghi procrastinando tali resistenze che rendono inutili, se non dannose, le chemio.
Una categoria di farmaci che spesso modificano la qualità della vita sono i farmaci cosiddetti “ormonali” che vengono somministrati alle donne affette da carcinoma mammario per 5 – 10 anni dopo i trattamenti chemio e radioterapici oppure agli uomini per controllare l’evoluzione del carcinoma della prostata. Tali farmaci possono favorire condizioni di
osteoporosi, alterare le funzioni epatiche, conferire stanchezza, irritabilità e depressione, aumentare il rischio di carcinoma endometriale e creare situazioni osteoarticolari particolarmente dolorose . È molto interessante come anche qui, l’utilizzo di funghi come il Ganoderma lucidum e il Cordyceps sinensis, possano ridurre drasticamente tali rischi migliorando in modo significativo la qualità della vita dei pazienti.
ACQUISTA IL BIGLIETTO