Relazione del Dott. A. Laffranchi, (Specialista in Radiodiagnostica e Radioterapia presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano) Domenica 4 Marzo alle ore 16:45 durante il 2° Convegno di Oncologia Integrata di Modena dal titolo: “Esperienze olistiche integrate nel paziente oncologico e nel percorso radioterapico”
Può accadere durante il percorso di cura oncologica, ma non solo, che compaiano lesioni iatrogene (provocate dall’uso di farmaci) che portano il malato in uno stato di incredulità prima e di sconforto poi: come può una terapia indispensabile per la propria guarigione avere effetti collaterali così gravi a volte giudicati irreversibili? E per davvero si dovrà imparare a convivere con questo problema per il resto della vita?
Allo stesso modo anche il medico curante di fronte a gravi effetti iatrogeni si ritrova in grande difficoltà: infatti, si sente in qualche modo responsabile della patologia che in alcuni casi, per altro sempre più frequenti, potrà anche avere risvolti medico-legali.
Il Dr. Alberto Laffranchi durante la sua relazione ci illustrerà come oggi si possa rispondere all’incertezza terapeutica, grazie a ragionamenti medici “out of the box” che escono dagli schemi di protocolli e linee guida utilizzando strumenti semplici, ma altamente efficaci, in grado di indurre un miglioramento clinico fino alla guarigione delle lesioni iatrogene. Questi strumenti partono dalla fisiopatologia delle lesioni e dalla conoscenza di modalità di cura legate anche alla Medicina Tradizionale come la Fitoterapia, l’Omeopatia, l’Omotossicologia, oltre che attraverso un ponderato utilizzo di terapie quali: l’Ossigeno Terapia in Camera Iperbarica e più frequentemente le terapie fisiche tra cui l’uso dei campi elettromagnetici e degli ultrasuoni, Le patologie trattate e i casi clinici dimostrativi che verranno presentati, sono il frutto di un’esperienza nata nei primi anni ’90 e utilizzate su decine e decine di pazienti, la maggior parte oncologici e con lesioni iatrogene, con risultati ampiamente soddisfacenti, soprattutto per il malato.
Verrà anche brevemente presentato, a scopo di riflessione soprattutto considerando i continui ingiustificati e maldestri attacchi dei media verso l’Omeopatia, una casistica in cui utilizzando esclusivamente l’omeopatia nella cura di tumori cerebrali, si è avuto una mediana sopravvivenza di oltre 40 mesi.
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