Trascorso poco più di un anno dall’inizio dell’iniziativa d’integrazione di cure omeopatiche o agopuntura su pazienti ricoverati presso l’ospedale di Pitigliano (Gr), sono stati resi noti i primi dati. Sono state erogate 5.000 prestazioni sanitarie di medicina complementare (MC); ne hanno usufruito soprattutto cittadini dei ceti meno abbienti.
Inoltre, mentre a livello nazionale il profilo statistico di chi fa ricorso alla MC corrisponde più spesso a una persona di sesso femminile, di media età e medio-alto livello culturale e socioeconomico, al Centro ospedaliero di Pitigliano sono stati principalmente adulti e anziani di basso livello socioeconomico e culturale a usufruirne.
Risultati clinici registrati presso il Reparto di Medicina di Pitigliano e il Centro di Riabilitazione Ortopedica e Neurologica di Manciano:
a) le prestazioni ambulatoriali in omeopatia e in agopuntura hanno portato una riduzione del sintomo dolore, causa limitante l’attività lavorativa, dal 47% (prima dell’uso di omeopatia o agopuntura) al 2%, con valori sovrapponibili per entrambe le discipline;
b) recupero della funzionalità neuromotoria dopo ictus o gravi interventi ortopedici (secondo quattro scale di valutazione) è passato dal 55% dell’epoca precedente l’integrazione con omeopatia o agopuntura al 90% attuale;
c) il consumo di farmaci convenzionali antidolorifici nella struttura di recupero di Manciano è passato, dopo l’utilizzo delle cure omeopatiche o agopunturistiche, dall’82% al 13%.